Opere d'arte come sequenze cinematografiche: ricordo del Maestro Gino Masciarelli
Si è spento qualche giorno fa il Maestro Gino Masciarelli, scultore di fama internazionale.
Nato a Chieti, l'artista si trasferì poco più che ventenne a Milano. Masciarelli si è distinto nel panorama artistico nazionale e internazionale, quale interprete di uno stile universalmente originale, derivante da una profonda riflessione sui primari dell'arte contemporanea, legando la propria iconografia a segni ancestrali e archetipici immediatamente riconoscibili.
Nella sua giovinezza l’artista lavorò anche presso il Centro Sperimentale di Ricerca Scientifica “F. Marinotti” in Lombardia, occupandosi di ripresa cinematografica ad alta frequenza. E’ proprio grazie a questa esperienza che imparò a cogliere in molte sue opere, come le sculture Voli e Gruppi Umani, l’instabilità dei corpi in movimento e la dissoluzione della materia nello spazio, esattamente come in una sequenza fotografica. “Solo 8 secondi impressionavano 300 metri di pellicola, lo scopo era rallentare quello che l’occhio umano non può vedere, volevo catturare il movimento e la proiezione di questi secondi durava un paio d’ore” (G. Masciarelli)